Decalogo della scarpetta TheFork

L’arte della scarpetta è un’usanza tutta italiana che trova le sue origini nella cultura popolare e che, ad oggi, è decisamente un rituale di puro piacere.

Secondo il Galateo, raccogliere ogni singola goccia di salsa, sugo o guazzetto dal piatto con un soffice pezzo di pane rappresenta un vero e proprio segno di apprezzamento per la pietanza che si è appena consumata, da limitare però ai pranzi e alle cene più informali e utilizzando una forchetta al posto delle mani.

Nonostante ciò, l’abitudine di assaporare i piatti fino all’ultimo si verifica sempre più frequentemente anche al ristorante e in situazioni più raffinate: secondo un sondaggio realizzato da TheFork, app leader nella prenotazione online dei ristorantiil 28% degli intervistati dichiara di fare la scarpetta solo in ristoranti poco formali, mentre la maggioranza (58%) ammette di cadere nella tentazione indipendentemente dal livello di raffinatezza del locale. Del resto, quale chef si direbbe scontento di ricevere indietro i propri piatti completamente ripuliti?

TheFork, ha dunque stilato un decalogo affinché la scarpetta venga eseguita a regola d’arte

1. Qualsiasi sugo o condimento ha il diritto di essere raccolto con la scarpetta, soprattutto se abbondante.

2. No ai sostituti del pane, sì alle pagnotte morbide e con tanta mollica. Per non sprecare nulla, qualcuno addirittura lo preferisce, si può utilizzare anche il canto (o “culetto”) del filone di pane.

3. Evitare di rimanere senza pane, un errore da novelli! Conservarne sempre un pezzo prima che il cestino si svuoti o venga rimosso dalla tavola.

4. Attenzione a non farsi portare via il piatto prima del tempo, la distrazione si paga cara!

5. Sporcarsi leggermente le dita fa parte dell’esperienza, oltre ad essere sinonimo di grande gradimento.

6. Dosare bene la proporzione tra le dimensioni del pezzetto di pane e la quantità di sugo, che deve sempre essere generosa.

7. Non fare la scarpetta nel piatto del vicino, potrebbe non prenderla benissimo.

8. Lo stesso pezzo di pane può essere pucciato più volte.

9. La possibilità di sporcarsi maglietta o camicia esiste ed è reale, ma un vero campione di scarpetta di certo non desiste!

10. Diffidare sempre della forchetta di chi non fa la scarpetta a fine pasto.

E per coloro che non sanno da che piatto iniziare, TheFork ha individuato una lista dei piatti più libidinosi e che più si prestano alla nobile arte della scarpetta

· Il grande classico: la pasta al pomodoro. Non c’è niente di meglio che l’accoppiata pane e pomodoro, in tutte le salse (letteralmente).

· La certezza: la zuppa di pesce. Se viene servita insieme ai crostoni di pane, ci sarà un motivo.

· L’inaspettato: il vitello tonnato. A chi non è mai capitato di avanzare parte della salsa tonnata dopo aver terminato le fette di carne?

· L’irresistibile: la pasta al ragù. I grandi classici non smettono mai di far battere il cuore.

· Il grande classico alla seconda: il sugo all’amatriciana. Un condimento di pomodoro un po’ più corposo che dona al pane ancora più sapore.

· Il peccaminoso: l’insalata di pomodori. Potrebbe sembrare innocuo e forse anche un po’ banale, ma intingere il pane nel condimento fatto di olio, aceto, sale e origano è una vera e proprio goduria.

· Il pigliatutto: il sauté di cozze. Finite le cozze, è ora di pensare al sughetto!