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Bonus elettrodomestici 2025: cosa aspettarsi e se conviene davvero

Bonus Elettrodomestici 2025: ne vale davvero la pena?

Bonus elettrodomestici 2025: il nuovo incentivo statale – atteso da mesi – è finalmente reale. Con la firma del decreto attuativo da parte dei ministri Urso e Giorgetti, entrato in vigore ai primi di settembre 2025, si definiscono ora i paletti ufficiali di accesso al bonus destinato ai singoli cittadini italiani.

L’introduzione di questa misura è stata ideata per stimolare il ricambio degli elettrodomestici obsoleti, puntando su prodotti ad alta efficienza energetica, con impianti calorosi incentivi economici per le famiglie. L’obiettivo è duplice: ridurre i consumi domestici e dare slancio a un settore in difficoltà sia in termini di produzione sia di vendite.

Come funziona il Bonus elettrodomestici 2025, chi può accedervi, quali prodotti rientrano, come fare domanda, i limiti pratici e finanziari, i possibili problemi pratici. Ma alla fine: conviene davvero?

Cos’è e come funziona il Bonus elettrodomestici 2025

Il Bonus elettrodomestici 2025 consiste in uno sconto immediato in fattura applicato direttamente dal rivenditore al momento dell’acquisto, previa esibizione di un voucher elettronico generato tramite la piattaforma PagoPA.

  • Valore dello sconto: copre fino al 30% del prezzo di acquisto, con un massimale di 100 € per nucleo familiare, che può aumentare fino a 200 € se il nucleo ha un ISEE inferiore a 25.000 €.
  • Meccanismo attuativo: si basa sulla rottamazione obbligatoria di un elettrodomestico della stessa categoria, ma con classe energetica inferiore a quella del nuovo da acquistare. Il venditore si occupa anche dello smaltimento dell’usato.
  • Prodotti ammessi: solo i grandi elettrodomestici di specifiche classi energetiche minime:
    • Lavatrici e lavasciuga: classe A o superiore
    • Forni: classe A o superiore
    • Cappe da cucina: classe B o superiore
    • Lavastoviglie: classe C o superiore
    • Asciugabiancheria: classe C o superiore
    • Frigoriferi e congelatori: classe D o superiore
    • Piani cottura: conformi al Regolamento UE 2019/2016.
  • Risorse disponibili: il fondo stanziato è di circa 50 milioni di euro (alcune fonti parlano di 48 milioni. L’erogazione è “a scorrimento”: vince chi presenta la domanda per primo.
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Chi può accedere al bonus e come

  • Beneficiari: tutti i residenti in Italia, siano essi proprietari, inquilini o conviventi; non è richiesto alcun titolo di ristrutturazione dell’abitazione.
  • Nucleo familiare: si può richiedere il bonus una sola volta per nucleo, per un solo elettrodomestico.
  • Piattaforma di domanda: tramite PagoPA, con autenticazione SPID o CIE, che verifica ISEE e altri dati anagrafici, e genera un voucher nominativo valido per un periodo determinato.
  • Scadenza del voucher: non permanente: se non usato entro il termine previsto, decade e i fondi possono essere assegnati ad altri richiedenti.

Tempistiche e stato attuale

  • Il decreto attuativo è stato firmato tra fine agosto e inizio settembre 2025, diventando operativo nella prima settimana di settembre.
  • Al momento (6 settembre 2025), la piattaforma PagoPA non è ancora attiva e i produttori chiedono una partenza entro ottobre.
  • In sostanza, soggetti interessati devono prepararsi: monitorare l’apertura delle domande, e presentare rapidamente la richiesta una volta disponibile.

Punti di forza e vantaggi del Bonus Elettrodomestici 2025

  • Risparmio immediato: lo sconto in fattura è immediato, non serve aspettare detrazioni fiscali o compensazioni.
  • Efficienza energetica: sostituire un elettrodomestico obsoleto con uno più efficiente comporta risparmio in bolletta e minore impatto ambientale.
  • Supporto alle famiglie meno abbienti: bonus più alto (200 €) per ISEE basso.
  • Sostegno al settore: possibilità di rilanciare le vendite di elettrodomestici, particolarmente colpite dal calo della domanda.

Criticità e limiti da valutare

  • Fondi limitati: il plafond di 50 milioni non è illimitato. Se la richiesta è massiccia, chi arriva tardi rischia di restare escluso.
  • Solo un elettrodomestico: la scelta è strategica, soprattutto se si hanno più apparecchi da sostituire.
  • Vincolo della rottamazione: bisogna avere un vecchio elettrodomestico da smaltire entro le regole.
  • Tempistica incerta: la piattaforma non è ancora operativa al 6 settembre; questo ritardo può creare logistica confusa.
  • Requisiti severi di efficienza: non tutti i modelli anche nuovi possono essere ammessi, bisogna consultare l’elenco ufficiale.
  • Non cumulabile: il bonus elettrodomestici 2025 non si somma ad altre agevolazioni fiscali (bonus mobili, ecobonus, ecc.), salvo diversa indicazione.
  • Rischio di voucher non utilizzato: serve stabilire bene i tempi per evitare di richiedere un voucher e poi scadere e perderlo.

Conviene davvero? Una valutazione finale

  • Per famiglie con elettrodomestici datati e con ISEE sotto la soglia, , il bonus è immediato e significativo: 200 € su un elettrodomestico di prezzo medio è un bel taglio.
  • Per categorie efficienti già ad alta classe o con ISEE alto, lo sconto di 100 € può sembrare basso, ma resta un contributo concreto.
  • Chi fa lavori di ristrutturazione potrebbe preferire il bonus mobili ed elettrodomestici (detrazione al 50% fino a 5.000 €), ma questo richiede un contesto diverso (ristrutturazione, cessione credito o moduli fiscali).
  • Tempismo è cruciale: chi è pronto può centrare l’obiettivo; chi si muove per ultimo rischia l’esaurimento del fondo.

Il Bonus elettrodomestici 2025 è un’occasione concreta per risparmiare sull’acquisto di un elettrodomestico efficiente. Offre incentivi tangibili — fino a 200 € — soprattutto per famiglie con ISEE contenuto, e promuove il rinnovo tecnologico domestico. Tuttavia, la portata è limitata e il meccanismo è temporale: bisogna agire rapidamente, capire quale apparecchio sostituire, e tenere d’occhio l’apertura della piattaforma PagoPA.

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