Ricola tra i fondatori di Prospettiva Terra, il network nato per sfidare il riscaldamento globale e salvaguardare il patrimonio verde

Prospettiva Terra raccoglie e comunica dati per elaborare strategie e soluzioni innovative  per la salvaguardia e tutela del patrimonio verde cittadino insieme a Ricola. Attraverso un’iniziale installazione di 300 sensori IoT-Internet of Things sugli alberi di BAM – Biblioteca degli Alberi Milano

Ricola coalizza con Prospettiva Terra, un progetto rivolto alla collettività che vede una serie di aziende collaborare fra loro in prima linea, per proporre delle soluzioni concrete al quesito del Riscaldamento Globale.

Curatore scientifico del progetto, e cofondatore dell’iniziativa assieme a Omnicom Media Group Italy, è Stefano Mancuso, accademico, fondatore della neurobiologia vegetale e divulgatore.

Il network di aziende che aderiscono al progetto ha l’obiettivo di diventare attore di un cambiamento reale, con la consapevolezza del ruolo sociale che ogni azienda deve avere oggi nei confronti della collettività, sostenendo progetti di ricerca scientifici, con un’elevata potenzialità di comunicazione, promossi e curati da Stefano Mancuso.

Ricola e Prospettiva Terra, un’unione importante

Ricola, che ha fatto dell’impegno per la sostenibilità e l’amore per la natura due componenti fondanti della propria identità, è uno dei quattro ideatori che hanno generato il pensiero stesso che ha dato vita a Prospettiva Terra, iniziativa di cui da un lato è stata una dei motori iniziali, e dall’altro esito di un percorso già iniziato nel 2018 accanto al Professor Mancuso -in occasione di una sperimentazione scientifica: La Danza delle 13 Erbe Ricola che è risultato in un cortometraggio da 18’ disponibile sul sito web di Ricola nonché varie pillole che descrivono le fasi della sperimentazione- di cui questa iniziativa è una naturale evoluzione.

Il primo intervento di Prospettiva Terra, che potrà poi essere articolato in altre fasi e in differenti località, si sviluppa per un periodo di 18 mesi all’interno di Bam-Biblioteca degli Alberi di Milano, Botanical & Cultural Partner del progetto, luogo con cui ugualmente anche Ricola vanta un sostegno negli anni come Corporate Friend.

Nel corso della prima fase saranno installati sugli alberi di Bam 300 sensori IoT-Internet of Things, dispositivi elettronici sviluppati da Stefano Mancuso e dal suo spinoff universitario Pnat, il think tank composto da designer e scienziati vegetali che elabora strategie e soluzioni creative basate sulle scoperte scientifiche. Questi sensori permettono di raccogliere e comunicare una serie di informazioni, in tempo reale, sulle piante su cui sono installati:

• la quantità di CO2 che ciascun albero assorbe in ogni esatto momento,

• le polveri sottili, gli ossidi di azoto e altri composti organici volatili nocivi per la nostra salute che vengono tolti dall’atmosfera,

• il controvalore economico che quell’albero rappresenta per la città, per azioni quali la mitigazione delle isole di calore. Sarà mostrato che ogni singolo albero che ci circonda non rappresenta “un costo”, e ogni albero piantato non è solo una “buona azione”, bensì stiamo parlando di ogni albero come di un investimento economico, reale, misurabile, per il nostro presente e per il nostro futuro.

Quando si vedranno i cluster di Ricola e Prospettiva Terra

Questi tre cluster di dati verranno mostrati a partire da aprile 2024, grazie alla partnership media con Publitalia’80, in tempo reale nella “vela”, la scultura di design nonché installazione a led di Piazza Gae Aulenti. Il racconto continuerà attraverso altre piattaforme di comunicazione di Publitalia’80, oltre che su quelle di Acone Associati, media partner del progetto. Tutti i frequentatori del parco di BAM avranno quindi per la prima volta pronta informazione sullo stato degli alberi che popolano il parco.

Verrà quindi evidenziato che questi alberi non sono solo profondamente utili alle nostre città e piacevoli per via dell’ombra che offrono, ma organismi sensibili e delicati, soggetti alle molte minacce che ne contrastano lo sviluppo e la crescita, come gli elementi atmosferici: il vento, la pioggia, il caldo, la siccità, ma anche a nemici invisibili quali parassiti, muffe, microorganismi, funghi e insetti nocivi, tutto questo permetterà un cambio di prospettiva su un luogo che i passanti pensavano di conoscere e con cui hanno un legame affettivo come tutti abbiamo con i parchi urbani.

Il progetto Prospettiva Terra vuole rendere disponibile una nuova tecnologia che sarà un’evoluzione rispetto all’attuale metodo di monitoraggio dello stato di salute del patrimonio arboreo delle città per mezzo della VTA (Visual Tree Assessment) che valuta visivamente l’albero per identificare possibili aspetti che siano sintomi di un problema di salute. Questo sistema è usualmente utilizzato a campione, e per questa ragione l’intero patrimonio arboreo di una città ha bisogno di diversi anni per essere valutato per intero.

Molto spesso però, quando un albero arriva a mostrare visibilmente segni di problemi di salute, la situazione di salute dell’albero è probabilmente già molto a rischio: e un albero malato è estremamente più soggetto al pericolo di caduta rispetto a un albero sano. Il verificarsi di eventi metereologici straordinari nei passati mesi mette ancora più sotto stress il patrimonio boschivo delle città e aumenta il verificarsi di eventi di caduta di alberi non in perfetta salute.

Grazie quindi ai sensori e allo sviluppo di un modello di Machine Learning ed Intelligenza Artificiale , l’obiettivo è di mettere a punto una tecnologia per le amministrazioni pubbliche

Un sistema che in tempo reale dia comunicazione della variazione dello stato di salute dell’albero, potendo intervenire a quel punto in modo puntuale e specifico, salvaguardando e proteggendo quindi il patrimonio verde esistente delle nostre città. Non solo si avranno maggiori chances di proteggere i nostri alberi cittadini, ma l’obiettivo è di rendere più efficiente la manutenzione degli alberi urbani e anche di evitare gli ingenti danni e costi da caduta alberi che vediamo sempre più spesso durante i fenomeni metereologici più estremi.