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I rimedi delle nonna: dal goccio di vino nel brodo alle erbe aromatiche nel filtro del tè

I rimedi delle nonna: dal goccio di vino nel brodo alle erbe aromatiche nel filtro del tè

I rimedi della nonna restano un insostituibile alleato per affrontare le stagioni fredde: dalla curcuma al miele conosciuti per le loro proprietà lenitive e antibatteriche, al brodo di pollo a cottura lenta che sprigiona minerali, proteine e vitamine. Esistono anche innumerevoli trucchi meno noti, “regole non scritte” e tramandate di generazione in generazione, che le nonne italiane custodiscono con cura nelle loro cucine.

Per riscoprire e valorizzare questo patrimonio di creatività e sapienza quotidiana, HelloFresh, il servizio leader nel settore di box ricette create in Italia consegnate a domicilio, ha dato vita al progetto “Nonna’s Kitchen” intervistando alcune nonne per scoprire i loro gesti e segreti in cucina.

“La cucina delle nonne rispecchia l’approccio di HelloFresh: attenzione alle risorse locali, stagionalità degli ingredienti e piacere di cucinare insieme. I piccoli stratagemmi, le tecniche e le astuzie tramandate nel tempo offrono spunti preziosi che spaziano dal risparmio all’efficienza, fino a rafforzare il legame con le tradizioni” dichiara Alessa Pomerantz, Responsabile dello Sviluppo Ricette di HelloFresh.

Dai racconti delle nonne riaffiora un patrimonio fatto di profumi, suoni e sapori: gesti lenti, misure “a occhio”, segreti sussurrati tra i vapori di una cucina di famiglia. Sono 8 i trucchi senza tempo che emergono maggiormente e che rappresentano delle intuizioni nate dall’esperienza e dalla sensibilità, oggi riscoperte anche grazie ai social e, alcune volte, persino reinterpretate in chiave moderna.

I rimedi delle nonna: dal goccio di vino nel brodo alle erbe aromatiche nel filtro del tè

1. Pugni, cucchiai e bicchieri sostituiscono la bilancia

La cucina delle nonne si basa sull’istinto e sulla memoria sensoriale, elevando l’uso delle misure “a occhio” a vera e propria arte. Un pugno di riso o un cucchiaio di farina sono unità di misura affinate dall’esperienza e calibrate su generazioni di piatti preparati a mano. Queste modalità, solo in apparenza imprecise, raccontano una cucina autentica, guidata dalla naturalezza del gesto e dalla fiducia nei sensi, più che dal rigore delle quantità numeriche.

2. Un pezzetto di dado: il segreto dei rimedi della nonna

Nell’immaginario comune si pensa spesso che le nonne, custodi della genuinità e della tradizione, non utilizzino il dado nelle loro preparazioni. In realtà, questo ingrediente è più diffuso di quanto si creda: il dado da brodo, utilizzato in piccoli frammenti e sbriciolato, non è solo un insaporitore, ma un legante aromatico e un concentrato di sapore. Impiegato con parsimonia come gesto quasi rituale per “legare” i gusti, può conferire rotondità e intensità ai piatti quotidiani. Realizzato anche in casa, rappresenta un metodo pratico che permette di moderare l’uso del sale in eccesso e aggiungere una nota di gusto immediata.

3. I sensi come bussola in cucina

La cucina delle nonne è un’esperienza “multisensoriale”. L’atto di cucinare si svolge “a sentimento”, dove vista, udito e olfatto diventano strumenti di misurazione essenziali. Ascoltare il sugo che “canta” (sfrigola), osservare il colore dorato della carne o essere guidati dal profumo della torta in cottura: questo approccio che si affida ai sensi è è il loro sistema per garantire sapore e consistenza ottimali. Un “sesto senso” frutto della loro esperienza e che rende le ricette delle nonna indimenticabili

4. Tra trend social e verità: il cubetto di cioccolato nel ragù

Il recente successo social del cubetto di cioccolato nel ragù è emblematico: amplifica un gesto relegato alla tradizione locale. In particolare, l’aggiunta di una piccola quantità di cacao (dalla componente amara) nel proprio ragù assolve la funzione di attenuare l’acidità del pomodoro. C’è chi oggi usa il cioccolato, ma ieri bastava anche una manciata di zucchero, un ingrediente economico e in grado di correggere il sapore. L’uso del cioccolato può essere considerato la sua variazione più moderna e gourmet.

5. Il goccio di vino nel brodo: il tocco che da carattere grazie ai rimedi della nonna

Un gesto minimo con un impatto massimo sull’aroma. Aggiungere un piccolo goccio di vino per sfumare la carne – bianco o rosso, a seconda della tipologia di proteina utilizzata – è un segreto per “pulire” il sapore del brodo e conferirgli maggiore profondità. L’alcol evapora durante la cottura, lasciando solo un aroma rotondo e un equilibrio che mitiga la componente grassa.

I rimedi delle nonna: dal goccio di vino nel brodo alle erbe aromatiche nel filtro del tè

6. Le erbe aromatiche nel filtro del tè: sapore pieno per le salse, zero residui

Questo trucco è un esempio di come le nonne siano in grado di unire l’efficienza alla ricerca del gusto. Inserire aghi di rosmarino, alloro o altri bouquet aromatici a foglia piccola in un filtro a sfera per il tè consente di estrarre al meglio proprietà organolettiche e aroma durante la cottura lenta di sughi e brasati. Al termine della preparazione, è sufficiente rimuovere il filtro, garantendo una salsa liscia, aromatica e priva di residui fibrosi o legnosi. È l’espediente ideale per chi ama i sapori intensi delle erbe fresche, ma desidera una consistenza pulita e raffinata

7. Bicarbonato di sodio e acqua frizzante: l’alternativa “smart” al lievito dei rimedi della nonna

In assenza di lievito, uno stratagemma di “chimica casalinga”. Unendo bicarbonato di sodio e acqua frizzante (ricca di acido carbonico e acidi deboli come il citrico) si innesca immediatamente una reazione effervescente che libera anidride carbonica,  gonfiando l’impasto in pochi secondi. Il risultato? Preparazioni leggere, morbide e subito pronte per la cottura – perfette per frittelle, pancake, torte rustiche o basi veloci da forno. È una soluzione pratica e sorprendentemente efficace, che profuma di ingegno e improvvisazione domestica: quel tipo di “sapere empirico” che un tempo si imparava osservando, più che leggendo ricette.

8. Il sapore autentico dato dall’uso “generoso” dei grassi

Un sapere delle nonne che trova conferma anche nella scienza alimentare: i grassi, infatti, fungono da veri e propri veicoli aromatici. Sono in grado di catturare e trattenere le molecole di sapore di erbe e spezie, per poi rilasciarle gradualmente durante l’assaggio. È questo il motivo per cui l’uso equilibrato di olio, burro o strutto conferisce ai piatti quella “rotondità” e profondità tipiche della cucina tradizionale.

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