Ferragosto è una delle festività estive più attese in Italia: un momento speciale per riunirsi con amici e familiari, spesso con grigliate all’aperto, gite fuori porta o giornate di relax al mare o in montagna. Per celebrare questo spirito di convivialità, HelloFresh e Babbel propongono un viaggio tra le tradizioni più affascinanti legate al barbecue. Esplorando parole, sapori e riti conviviali da ogni angolo del mondo per il giorno più amichevole dell’anno: il Ferragosto!
Dall’“asado” dell’Argentina al “braai” Sudafricano, il tour delle grigliate nel mondo
Tra tagli di carne prelibata, giornate nazionali dedicate e condimenti saporiti, Babbel e HelloFresh spiegano come le grigliate di Ferragosto in tutto il mondo offrano non solo un’occasione per gustare del buon cibo, ma anche per passare del tempo di qualità con chi ci è caro.
Lo “yakiniku” giapponese: traducibile letteralmente in “carne alla griglia” (da “yaki” – “grigliare” e “niku” – “carne”), lo “yakiniku” è un’esperienza culinaria e sociale giapponese introdotta ad Osaka dagli immigrati coreani. In giapponese esistono molte parole composte simili: “yakitori” (pollo grigliato) e “yakisoba” (spaghetti saltati alla piastra) seguono la stessa struttura, offrendo uno spunto interessante per esplorare il vocabolario gastronomico.
La grigliata si basa principalmente su carne di manzo, specialmente wagyu, ma include anche pollo, agnello, frutti di mare e verdure. Il braciere, posto al centro del tavolo e alimentato a carbone, favorisce la convivialità durante la cottura. I piatti vengono poi accompagnati da salse “tare” a base di soia, zucchero, mirin e sake, arricchite con aglio, semi di sesamo e cipollina tritata per un’esperienza personalizzata.
L’“asado” argentino e l’”asador”: il termine spagnolo “asado” si traduce in “arrostito” e viene utilizzato per descrivere una tecnica di cottura originaria dell’Argentina e molto popolare in Sud America. In spagnolo, il suffisso “-ado” indica spesso un’azione conclusa o una trasformazione, come in “preparado” (preparato) o “quemado” (bruciato), rendendo “asado” un termine che suggerisce qualcosa di cucinato lentamente e a lungo.
Questo metodo di preparazione della carne, tipicamente di pollo e manzo, richiede la figura dell’“asador” o “parrillero”, esperto nella gestione della brace e nella cottura della carne, un sapere tramandato di generazione in generazione. L’asado si cucina in diverse varianti – “al palo” (allo spiedo), “a la parrilla” (alla griglia) o “a la fiamma” (a contatto diretto con la fiamma) – sempre sotto la supervisione attenta dell’asador.
Il “braai” sudafricano e il “braaimaster”: la parola “braai” in lingua afrikaans indica semplicemente il “barbecue” o la “griglia”, ma il significato culturale che porta con sé è profondamente radicato nella storia sudafricana. Infatti, durante l’apartheid, il braai emerse come simbolo di resistenza ed unità, tanto da essersi guadagnato una festa nazionale dedicata, il “National Braai Day”, che cade il 24 settembre.
Il termine deriva dal verbo olandese “braden” (arrostire), evidenziando il legame linguistico tra afrikaans e neerlandese. Per i Sudafricani, il braai è uno stile di vita basato sulla condivisione, con il “braaimaster” come esperto della brace. Tra le pietanze tipiche ci sono i “boerewors” (salsicce speziate), i “sosaties” (spiedini marinati), la “pap” (polenta di mais) e la “chakalaka” (salsa piccante di verdure).
Il “mangal” turco: la parola “mangal”, che trae origine dall’arabo “manqal”, ovvero “portatile”, storicamente si riferiva alle griglie mobili che i beduini usavano per riscaldarsi dal freddo delle notti nel deserto. Al giorno d’oggi, il mangal è associato principalmente alla Turchia, dove è visto come un rituale sociale ed un’occasione di convivialità, soprattutto durante i picnic. La preparazione del mangal prevede una divisione del lavoro tra chi accende la brace e chi cuoce la carne, ideale per grigliare tagli come gli “shishlik”, spiedini persiani di manzo e agnello, spesso serviti con la “çoban”, l’insalata del pastore.
Il “barbecue” americano e il “pitmaster”: celebre in tutto il mondo, la parola “barbecue” ha origini remote. Secondo alcune fonti, il termine deriverebbe dal vocabolo “barbacoa”, utilizzato dai popoli indigeni dei Caraibi per indicare una struttura in legno su cui veniva cotta lentamente la carne. Gli esploratori spagnoli importarono la tecnica e il termine in Europa. Un’ipotesi meno accreditata fa risalire “barbecue” all’espressione francese “de la barbe à la queue”, contratta in barbecue. Negli Stati Uniti, il barbecue è una vera istituzione, soprattutto negli Stati del Sud, dove il “pitmaster” ha un ruolo centrale.
La zona che si estende dalla Carolina del Nord e del Sud fino al Texas e al Midwest è nota come “Barbecue Belt”. Sulla piattaforma di HelloFresh è possibile trovare proprio la ricetta del Burger alla griglia ispirato alla cucina americana, con pulled pork e salsa BBQ.
Il “churrasco” brasiliano: derivato dal verbo spagnolo-portoghese “churrascar” (“bruciare” o “cucinare arrosto”), si tratterebbe di un termine onomatopeico relativo al suono della carne che sfrigola sul fuoco. È molto diffuso in Sudamerica e in particolare in Brasile dove le “churrascarias” (ristoranti specializzati in churrasco) propongono il servizio “rodízio” o “espeto corrido”. I camerieri girano per i tavoli con grandi spiedi (“espetos”) pieni di vari tagli di carne (come picanha, costela, fraldinha) che vengono direttamente serviti nei piatti dei clienti.

I consigli degli esperti: dai “falsi miti” sulle grigliate di Ferragosto ad alcuni pratici trucchi
Secondo gli sviluppatori di ricette di HelloFresh, cuocere alla griglia può risultare piuttosto complesso, soprattutto se ci si lascia influenzare da alcuni falsi miti. In occasione del lancio della campagna estiva del brand dedicata alle “ricette BBQ”, gli esperti hanno raccolto una serie di raccomandazioni per sfatare i falsi miti più comuni.
È il caso dell’idea che “più carbone significhi più calore”: in realtà, una quantità eccessiva potrebbe rendere difficile il controllo della temperatura e compromettere la cottura dei cibi. Anche la convinzione che la carne vada “sigillata” ad alte temperature per trattenere i succhi è fuorviante: durante la cottura, l’umidità interna tende comunque a fuoriuscire, poiché le fibre muscolari non sono in grado di trattenerla.
Un altro accorgimento spesso ritenuto utile, ma in realtà controproducente, è l’uso dell’olio direttamente sulla griglia: può generare fiammate improvvise ed alterare il sapore degli alimenti. Un’ulteriore accortezza, infatti, consiste nel condire la carne a fine cottura: un passaggio semplice ma efficace per esaltarne i sapori, evitando che le alte temperature della griglia alterino il risultato.
Infine, i recipe developer sottolineano quanto la tradizione della braciata sia profondamente radicata nella cultura italiana. Un momento conviviale come il Ferragosto, in cui la griglia diventa protagonista non solo per la carne – come salsicce, costine o spiedini – ma anche per una grande varietà di ingredienti di stagione, dagli ortaggi freschi come melanzane e peperoni fino alle bruschette, preparate con pane grigliato e condite con olio extravergine, aglio, pomodori o altri sapori locali. Un rituale semplice e genuino, che anticipa e accompagna un pasto all’insegna della stagionalità, della condivisione e del gusto autentico del Ferragosto.
Le feste che accendono il mese di agosto in tutto il mondo (tra gamberi, pomodori e danze colorate)
Oltre alla giornata di Ferragosto in Italia, gli esperti di Babbel raccontano come in tutto il mondo il mese di agosto sia costellato di festività giocose e uniche profondamente radicate nelle culture locali.
- La Kräftskiva svedese: i primi giorni di agosto in Svezia segnano l’inizio della stagione dei gamberi di lago, un momento che offre l’occasione per ritrovi conviviali chiamati “kräkftskiva”, letteralmente le “feste del gambero”. In svedese, “kräfta” significa gambero di fiume e “skiva” può indicare sia “fetta” che “festa”: un curioso esempio di polisemia. La tradizione vuole che ci si ritrovi per cena e si festeggi costruendo cappelli di carta stravaganti e lanterne di carta fantasiose, accompagnando il tutto con canti popolari e brindisi.
- La Tomatina spagnola: questo festival spagnolo di fama mondiale si tiene ogni anno l’ultimo mercoledì di agosto a Buñol, vicino a Valencia. La Tomatina prende il suo nome da “tomate”, ovvero “pomodoro” in spagnolo, e consiste in una caotica battaglia di pomodori scartati o marci, che i partecipanti si lanciano addosso per un’ora senza restrizioni. L’espressione spagnola “estar como un tomate”, che si riferisce a chi è arrossito in viso, si collega anche visivamente al festival. L’evento prosegue con celebrazioni spagnole tipiche, tra gare di paella e musica che anima tutta la nottata.
- L’Awa Odori giapponese: uno dei festival di danza più iconici e rinomati del Giappone, l’Awa Odori, incanta ogni anno in agosto le strade di Tokushima City, in uno spettacolo vibrante di danze accattivanti e vivaci. “Odori” significa “danza” in giapponese, mentre “Awa” è l’antico nome della prefettura di Tokushima. Un esempio di come il nome di una tradizione custodisca tracce della geografia e della storia locale. I partecipanti indossano colorati “yukata”, dei kimoni estivi leggeri, e invadono le strade in una lunga e coinvolgente coreografia collettiva. Anche gli spettatori sono invitati a prendere parte alle danze, in un comune spirito di riunione tra culture diverse attraverso la danza.